Il Super 8 mm ed il Telecinema – 1 Introduzione

Super 8 millimetri o semplicemente Super 8. Con queste semplici parole, probabilmente molti penseranno al film di J.J. Abrams “Super 8” del 2011 e non alle bobine contenenti le pellicola in Super 8. Ho avuto la fortuna di vedere, fin da piccolo, quelle strane cose tonde contenenti una strana pellicola colorata e piccola che mi sarei tanto divertito a srotolare completamente se non ci fosse stato il babbo a togliermele di mano. Ricordo ancora quando la proiezione di una pellicola Super 8 era vissuta come un evento: telo di proiezione ben teso, proiettore ben allineato, pellicola inserita, accensione e visione. Ovviamente gli eventi duravano ben poco dato che una bobina in Super 8 dura circa 3 minuti e 20 secondi. Quindi era più il tempo passato a cambiare bobina che quello della visione senza considerare che, non di rado, la pellicola si “incastrava” nel proiettore creando vere e proprie “catastrofi”. Trovandomi in mano un sacco di bobine in Super 8 e non volendo perdere i preziosi racconto storici che contengono, mi sono sempre chiesto come poterli acquisire in digitale e renderli “immortali”.

In una serie di articolo andrò a dare un poco di informazioni sul Super 8, la sua pulizia ed a descrivere la mia macchina per la sua acquisizione in digitale normalmente chiamata, in ambito cinematografico: Telecinema o Telecine in Inglese.

Premetto che l’articolo non vuole descrivere la storia del Super 8 ne le sue caratteristiche ma fornirò solo alcune informazioni che ho acquisito nel corso del tempo e difficilmente reperibili online. Rimando a Wikipedia En per una buona descrizione anche storica del Super 8.

Il Super 8 millimetri, o semplicemente Super 8, è un formato cinematografico che utilizza una pellicola, simile a quella usata fino a qualche anno fa per le macchine fotografiche, avvolta su una bobina e formata da una serie di fotogrammi estremamente vicini l’uno agli altri. La pellicola ha, su un lato, i fori di perforazione per permetterne il trascinamento e l’avanzamento.

Pellicola Super 8

Pellicola Super 8

La pellicola negativa del Super 8 veniva venduta (in realtà esiste un mercato di nicchia che tutt’ora utilizza il Super 8 quindi la vendità esiste tutt’oggi) in “cartucce” da inserire direttamente nella cinepresa. Le prime cineprese erano tutto sommato abbastanza semplici: premuto il pulsante di registrazione facevano scorrere i vari fotogrammi, di cui è composta la pellicola, davanti all’obiettivo così che l’immagine potesse essere impressa (per semplicità si può pensare ad una cinepresa come ad una macchina fotografica dove però vengono scattate molte foto in continuazione).

Il Super 8 venne lanciato sul mercato nel 1965 dalla Eastman Kodak come successore della pellicola 8 mm. Rispetto al 8 mm aveva caratteristiche nettamente migliori sia come utilizzo che come qualità dell’immagino in quanto il fotogramma aveva dimensioni più grandi e quindi l’immagine impressa dalla cinepresa aveva dimensioni maggiori. Inizialmente il Super 8 non era retrocompatibile con l’8 mm ed i video erano muti. Solo qualche anno dopo iniziarono ad uscire sul mercato sia cineprese che proiettori compatibili con entrambi i formati. Inoltre, uscirono le prime pellicole in Super 8 dotate di striscia magnetica per la registrazione dell’audio.

La striscia magnetica era una complicazione non da poco sia per la registrazione dell’audio in tempo reale sia perché tendevano a sbilanciare il peso della pellicola dal lato ove era presente la striscia magnetica creando problemi di trascinamento sia nelle cineprese che nei proiettori.

Furono così introdotte le pellicole a doppia striscia magnetica (su entrambi i bordi della pellicola) per minimizzare lo sbilanciamento e migliorare il trascinamento. L’introduzione di una seconda striscia magnetica (anche se di dimensioni più piccole della principale) permise addirittura di sfruttarla per registrare due canali audio ovvero di registrare in stereo (pur con dei limiti essendo le due strisce magnetiche non uguali). Per inciso, trovare pellicole Super 8 mm stereo è estremamente raro. Approfondiremo meglio in seguito il discorso dell’audio nel Super 8.

Pellicola Super 8 audio

Pellicola Super 8 senza audio (prima dall’alto), con doppia striscia magnetica (2) e singola striscia magnetica (3)

Quando una cartuccia in Super 8 era stata terminata di essere impressa, questa doveva essere inviata in laboratori specializzati per essere sviluppata. Tra l’invio della cartuccia e la restituzione della bobina con la pellicola sviluppata poteva passare parecchio tempo anche ben oltre il mese. Considerate che, quindi, non era così semplice capire come migliorarsi durante le riprese essendo i tempi tra la ripresa e la successiva visione del girato molto lunghi.

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma il Super 8 a che tipo di qualità attuale è confrontabile? Questa è una domanda simile a la classica: è meglio il vinile, il CD o il Flac?

A queste domande dare una risposta inequivocabile è impossibile perché nel dominio analogico le cose non sono bianche o nere come nel dominio digitale ma assumono un’ “infinità” di valori. La risposta è quindi la classica ma odiosa: dipende. Da cosa dipende? Dal processo che ha portato la cartuccia dall’essere impressa con la cinepresa, al suo sviluppo fino alla proiezione. Per dare un numero, potrei dire che con una produzione ben realizzata il Super 8 ha una qualità non inferiore al Full HD (si, Full HD con qualcosa introdotto nel 1965!!!).

Al termine di questo articolo introduttivo permane ancora una domanda aperta: come poter acquisire in digitale le pellicole con una qualità che non denigri il fascino del Super 8 ma anzi tenti di esaltarlo? La risposta è utilizzando il Telecinema o Telecine in inglese.

Il telecinema è un processo, anche complesso, che viene utilizzato per digitalizzare qualsiasi pellicola non solo il Super 8. Anche Christopher Nolan, che tutt’ora gira alcune scene dei sui capolavori in pellicola IMAX da 70 mm, utilizza il processo del Telecinema per acquisire in digitale la pellicola girata. Una volta acquisita la pellicola, il video viene processato in digitale (effetti speciali, correzione colore, montaggio, ecc.) per poi essere nuovamente riversata su pellicola IMAX da 70 mm. Mr. Nolan acquisisce le pellicola IMAX tramite scanner non inferiori a 8K di risoluzione (Interstellar, per fare un esempio, è stato acquisito ad 8K e processato interamente ad 8K). Questo significa che un singolo fotogramma presente nella pellicola viene acquisito in digitale e forma un’immagine dalla risoluzione di 7680×4320 pixels. Wow!!!

Nel video sottostante (video pubblicato da IMAX.com sul loro profilo Instagram quindi di dominio pubblico) è mostrato uno scanner IMAX. Notare il tempo necessario ad acquisire un solo fotogramma.

 

Tralasciando la parentesi Hollywoodiana e tornando con i piedi per terra, il telecinema per l’acquisizione delle pellicole in Super 8 viene fatto con macchine appositamente studiate per questo. Essendo un processo, il telecinema non solo include la pura acquisizione dei fotogrammi ma anche, eventualmente, il suo restauro, il cambio di formato e/o velocità ed infine la correzione colore se necessaria. Questo è un processo assolutamente non banale che richiede, oltre agli strumenti, anche un’ottima conoscenza della materia.

In vendita si trovano, a qualche centinaio di euro, scanner che hanno la pretesa di acquisire il Super 8. Diffidate assolutamente da quel tipo di macchine (che purtroppo vengono usate anche in studi fotografici non specializzati) in quanto la qualità del risultato è per lo meno frustrante. Meglio risparmiare soldi nell’acquisto ed affidarsi a centri specializzati. Tanto per fare un semplice esempio, uno degli scanner professionali più famosi è il FilmFabriek HDS+. Questo scanner riesce ad acquisire fino ad una risoluzione di 4K con un’altissima qualità ma il suo costa supera abbondantemente le 20.000 euro!!!

Ho iniziato a pensare a come poter acquisire le mie pellicole parecchi anni fa convinto che realizzare un telecinema casalingo fosse veloce e semplice partendo da un classico proiettore ed andando a modificarlo. Il progetto, tra interruzioni annuali per dedicarmi ad altro, direi che è durato non meno di 7 anni…quindi tanto veloce e semplice non lo era. Come andrò ad illustrare nei prossimi articoli, il mio scanner per telecinema, che non ha la pretesa di avere la qualità del FilmFabriek HDS+ ma non siamo poi così lontani, acquisisce ogni singolo fotogramma in Full HD (1920x1080px) utilizzando una CANON EOS 600D tramite un “particolare” obiettivo che riesce a mettere a fuoco senza distorsioni e/o aberrazioni cromatiche il piccolissimo fotogramma del Super 8. Lo scanner viene pilotata in modo automatico sia attraverso dei componenti hardware sia attraverso un software dedicato. Le singole immagini vengono poi unite a formare il video che passa attraverso due processi: il primo si basa sul frameserver AviSynth+ ed il secondo fa uso del software DaVinci Resolve della BlackMagic Design.

Spero che questo articolo introduttivo nel mondo del Super 8 e del Telecinema sia stato per lo meno non soporifero.

 

Saluti a tutti ed alla prossima!!!

 

 

 

 


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